GOOD KING WENCESLAS
Il Buon Re Venceslao
 
Il buon re Venceslao guardò oltre il vetro
A Santo Stefano
Mentre la neve come una mano sottile
Tutto copriva davanti e dietro
Splendeva la luna quella notte
Anche se il freddo era amaro come il fiele
Quando vide un pover'uomo fuori a mezzanotte
Che raccoglieva legna per l’inverno crudele.

«Vieni qui, paggio, e dimmi,
Se lo sai,
Chi è quell'uomo la fuori da solo?
Dove sta andando e dove cosa porta il suo viaggio? »
«Signore, egli non è altri che un boscaiolo,
vive sotto la montagna, lontano dal paese
proprio vicino alla siepe nel punto più erto
accanto alla fontana di Sant'Agnese».

«Portami della carne e anche del vino
portami anche dei ceppi di pino:
Tu ed io andremo a casa sua
E ceneremo tutti insieme».
E così il paggio e il re uscirono di casa
Per qualche miglio camminarono
Attraverso le gelide folate di vento
Senza una parola

«Signore, la notte si è fatta più scura,
e il vento si è fatto più forte:
tremo e il mio cuore ha paura
temo di incontrare presto la morte».
«Segui i miei passi, mio buon paggio!
Nelle mie orme devi camminare
Non fermarti, fatti coraggio!
E il tuo sangue smetterà di gelare»

Seguendo i passi del padrone,
che incessanti solcavano la neve
si ristorò con quel calore enorme
che il santo lasciava sul manto lieve.
Perciò, sta tranquillo, tu che sei cristiano
Per quanto ricco tu sia
Colui che al povero da una mano
Troverà la salvezza nel Messia

 
Canto di John Mason Neale (1818-1866) adattato da Loreena McKennitt
Libera traduzione a cura di Feniks